Licenza Creative Commons
Questo/a opera è distribuito con licenza Creative Commons Attribuzione 3.0 Italia .



Translate

Porto Ercole con Porto Santo Stefano (il centro più popoloso) costituisce uno dei due abitati maggiori che formano il comune.
La località si trova sul lato orientale del Promontorio dell'Argentario, a poco più di 40 km a sud-est di Grosseto, a circa 7 km a sud-ovest di Orbetello e circa 12 km da Porto Santo Stefano.
Si tratta di un paesino di particolare bellezza, ricco di storia, cultura e di monumenti di sicuro interesse architettonico .
L’abitato è di grande fascino ed interesse, numerosi sono infatti i monumenti e gli edifici storici che vi sorgono, possiamo citare a tal proposito la Chiesa di Sant’Erasmo, costruita in epoca medievale e custode oltre che di opere di straordinario valore anche delle tombe dei Governatori spagnoli e secondo la leggenda delle spoglie di Caravaggio, straordinario e geniale pittore vissuto tra il 1500 ed il 1600 e morto proprio a Porto Ercole in circostanze misteriose, il Giardino Corsini, uno straordinario orto botanico che ospita specie vegetali molto rare e specie esotiche che bene si sono adattate al clima mediterraneo, la Torre dell’Orologio e il Palazzo dei Governanti, risalente al XVI secolo.
Del periodo della dominazione spagnola oggi restano alcune grandiose costruzioni sicuramente affascinanti, si tratta infatti di fortezze di difesa edificate in luoghi strategici per l’avvistamento e la difesa da attacchi nemici, a Porto Ercole sarà possibile osservare Forte Stella, la cui struttura si presenza a forma di stella e per questo si costituisce probabilmente come una delle più belle, Forte Filippo, la più importante, sulla quale si incentrava l’intera azione difensiva, questo forte si costituisce come una piccola cittadina militare, tra le sue mura infatti sorgevano strade, vie e magazzini, infine citiamo la Batteria di Santa Caterina, costruita a breve distanza da Forte Filippo, con lo scopo di migliorarne la difesa.


la Rocca Aldobrandesca

















La Rocca aldobrandesca di Porto Ercole, nota più comunemente come Rocca Spagnola, è una fortificazione costiera situata presso l'omonima località del Monte Argentario; costituiva nei secoli passati uno dei baluardi del sistema difensivo del promontorio.La fortificazione sorse in epoca medievale come possedimento dell'Abbazia delle Tre Fontane di Roma. Nel corso del Duecento divenne proprietà della famiglia Aldobrandeschi che iniziarono ad ampliare la preesistente struttura, conferendo ad essa un aspetto fortificato, tipico di tutte le altre rocche sotto il loro controllo.Con la conquista di Porto Ercole da parte dei Senesi nel corso del Quattrocento e la conseguente annessione alla Repubblica di Siena, la rocca venne ristrutturata ed ulteriormente ampliata, fino ad assumere l'aspetto attuale. Nel 1487, infatti, l'ingegnere militare Francesco di Giorgio Martini effettuò dei lavori che trasformarono la preesistente struttura difensiva medievale in una tipica fortificazione alla moderna, che meglio si adattava alle esigenze difensive dell'epoca. I lavori tardoquattrocenteschi portarono all'aggiunta del fossato attorno alle cortine murarie di cinta e, all'interno del complesso, furono realizzate due nuova strutture turriformi di avvistamento, una cisterna e una cappella. Sempre sotto il dominio senese, furono effettuati altri lavori di riqualificazione nel 1543 su progetto di Anton Maria Lari, che si ispirò ai canoni di Baldassarre Peruzzi: in questa fase furono rafforzate le mura di cinta ed aggiunto il bastione all'angolo rivolto verso il centro storico di Porto Ercole. In questo lungo periodo la rocca costituiva un punto di riferimento per il sistema difensivo del litorale meridionale della Repubblica di Siena, svolgendo funzioni di avvistamento, di difesa e di offesa, oltre a poter comunicare attraverso segnalazioni luminose con il Forte Avvoltojo a ovest, che sorgeva nel luogo del Forte Stella, e con il Forte Sant'Ermo a nord, che sorgeva dove in seguito fu costruito il Forte Filippo.Bastione ovest della roccaNella seconda metà del Cinquecento, l'intera area dell'Argentario entrò a far parte dello Stato dei Presidi e la fortificazione venne integrata nel sistema difensivo del promontorio, nell'ambito del quale svolgeva funzioni di avvistamento, di difesa ed offesa. In questo periodo gli Spagnoli incaricarono l'ingegnere militare Giovanni Camerini come direttore dei lavori per la ristrutturazione della preesistente struttura difensiva, che venne ulteriormente fortificata con il potenziamento del fortilizio esterno bastionato e delle garitte per le sentinelle; furono realizzati anche cunicoli sotterranei attraverso i quali era stata messa in collegamento la struttura difensiva al Palazzo dei Governanti.Nel Settecento furono ristrutturati alcuni edifici architettonici situati all'interno del complesso, tra i quali anche la cappella.In epoca ottocentesca la rocca divenne temporaneamente un avamposto difensivo del Granducato di Toscana, per poi passare definitivamente al Regno d'Italia. Proprio dopo l'Unità d'Italia iniziò la graduale dismissione della struttura militare, mentre nel 1862 fu costruito il faro di Porto Ercole, a pianta circolare, all'angolo della rocca prossimo alla punta del promontorio. Alla fine dell'Ottocento la rocca fu trasformata in carcere, che durante la prima guerra mondiale ospitava i prigionieri nemici.Dopo la seconda guerra mondiale la rocca venne definitivamente chiusa e venduta a privati, che hanno in parte trasformato i fabbricati interni in residenze abitative, mentre altri ambienti sono di proprietà comunale e tra essi vi è la fortezza propriamente detta ove all'interno è stato allestito un museo.Tra il 1954 e il 1956 vi risiedette lo scrittore statunitense Robert Penn Warren, che proprio in quel periodo compose l'opera con la quale vinse il Premio Pulitzer per la poesia.Bastione est della roccaLa Rocca aldobrandesca di Porto Ercole presenta una forma irregolarmente stellata che si adatta all'orografia del promontorio. Nell'insieme, prevalgono gli elementi stilistici ed architettonici rinascimentali e tardocinquecenteschi, che furono conferiti al complesso dai lavori di ristrutturazione ed ampliamento effettuati dai Senesi prima e dagli Spagnoli poi, mentre non rimane oramai più niente del periodo medievale se non alcuni materiali edilizi reimpiegati nelle successive opere di riqualificazione.Esternamente è costituita da un fortilizio costituito da spesse cortine murarie in pietra con basamento a scarpa cordonato, il cui parapetto soprastante racchiude l'area che costituisce il basamento per i vari fabbricati che in passato erano adibiti a funzioni militari. Il fortilizio è costituito da quattro bastioni angolari, dei quali quelli settentrionali presentano una forma pentagonale irregolare, mentre quelli meridionali sono molto più allungati e di forma triangolare, con le garitte che si sono conservati ai rispettivi vertici. Il bastione all'angolo sud-occidentale è a sua volta protetto esternamente da un'altra cortina muraria che si articola a forma trapezoidale racchiudendolo interamente. L'intero fortilizio esterno è protetto, nei punti deboli, da un caratteristico fossato, che in passato garantiva maggiore sicurezza in caso di incursione nemica. Il bastione nord-orientale comprende invece la torre circolare del faro di Porto Ercole che venne realizzato nel 1862.La porta d'ingresso principale alla struttura si apre lungo il lato orientale ed è preceduta da un caratteristico ponte levatoio. La doppia porta si apre ad arco tondo nel notevole spessore della cortina muraria del fortilizio esterno ove è situato il rivellino; sopra l'architrave che sovrasta l'arco è collocato un grande stemma dello Stato dei Presidi, sopra il quale vi è una garitta protettiva dalla quale scendono due lunghe e strette fessure verticali che in passato potenziavano le difese dell'ingresso. Una porta d'ingresso secondaria, anch'essa altrettanto protetta, si apriva lungo le cortine murarie rivolte verso il centro storico di Porto Ercole.All'interno del complesso si trovano i vari fabbricati, gran parte dei quali erano adibiti a funzioni militari. Oltre agli alloggi delle guarnigioni, era presente una polveriera, un presidio di primo soccorso, le due torrette di avvistamento, in larga parte trasformate, e la cappella ad aula unica che si affaccia nella piazza interna.GDM